Grazie a Mosaico Verde le aziende possono investire in progetti per il recupero di ecosistemi che hanno subito modifiche o danneggiamenti a causa di eventi naturali o per l’incuria dell’uomo. Questi progetti possono riguardare il recupero di aree umide e boschi igrofili, il restauro naturalistico di parchi e oasi di biodiversità, la tutela di specie in via di estinzione terrestri e marine, e tanti altri.
Ogni anno vengono disperse in mare almeno 640mila tonnellate di reti e altri attrezzi da pesca che, se non recuperati, diventano una seria minaccia all’ecosistema marino. Materiali, tipo reti, lenze, ami, sono i principali rifiuti marini e oltre ai danni all’ecosistema, sono tra le cause principali di incidenti subacquei. Il progetto prevede la pulizia e il monitoraggio del fondale marino, nonché laddove possibile il riutilizzo del materiale raccolto in ottica di economia circolare (es. produzione di materiale per fondo piste ciclabili).
Il lago di Bientina (PI), con una superficie di 36 km2, cinque volte quello di Massacciuccoli, era una volta il lago più grande della Toscana. Fu il Granduca di Toscana a metà ‘800 a farlo prosciugare per recuperare terreni da destinare all’agricoltura. Da allora, molte aree del lago versano in stato di abbandono. Il progetto mira a rinaturalizzare l’area del lago tramite la creazione di stagni e boschi igrofili.
Il Giardino mediterraneo si trova a San Salvo (CH) in Abruzzo, ed è uno dei pochissimi giardini dunali italiani e l’unico in tutta la costa adriatica. Prima di diventare un giardino botanico, l’area era in parte occupata da un parcheggio ed era interessata da una discarica di calcinacci. Il progetto intende proseguire i lavori di restauro naturalistico del biotipo costiero iniziati nel 2000, attraverso la creazione di un bosco planiziale e sistemi di irrigazione.
L’Oasi Fontane Bianche si trova a Sernaglia della Battaglia (TV) in Veneto, ed è caratterizzata da un fitto bosco golenale tra numerose risorgive e specchi d’acqua. È uno scrigno di biodiversità e fa parte della rete Natura 2000. Tuttavia, trovandosi in un territorio agricolo dedicato in gran parte alla monocultura del vigneto, negli anni si è registrata una notevole perdita di habitat e quindi di biodiversità. Il progetto punta a valorizzare le aree ancora selvatiche e far conoscere la loro esistenza.