Sono quasi 2,9 milioni gli alberi piantati in Italia tra il 2022 e i primi mesi del 2023 su una superficie di 4.504 ettari, pari a circa 6.500 campi di calcio. È quanto emerge dalla terza edizione dell’Atlante delle Foreste, l’indagine condotta da Legambiente con il supporto tecnico di AzzeroCO2 e Compagnia delle Foreste per Il Sole 24 Ore. I dati provengono dagli oltre 730 macro-progetti di nuove forestazioni urbane ed extraurbane censiti su tutto il territorio nazionale ed effettuati con fondi pubblici (Decreto Clima, PNRR, fondi regionali o provinciali) e risorse private.
Le nuove aree verdi sono in grado di generare un beneficio complessivo del valore di oltre 23,5 milioni di euro per ciascuno degli anni di vita degli impianti arborei ed arbustivi messi a dimora.
Tra i principali benefici generati per i territori dalle nuove opere di forestazione figurano la mitigazione di eventi climatici estremi e la regolazione della qualità dell’aria e del suolo, di cui è stata stimata un’incidenza economica positiva di 2.202,9 euro per ettaro all’anno. Ma non solo. L’Atlante delle Foreste rileva in maniera significativa anche l’impatto generato in termini di turismo sostenibile e attività culturali, con una valutazione di 639,2 euro per ettaro anno.
Risultati importanti quelli raggiunti nell’arco temporale, numeri che attestano un trend in crescita per i progetti di rimboschimento: +15,7% rispetto all’anno precedente, e ben 169.799 alberi piantati solo dal settore privato, con un aumento del 30% rispetto al 2021.
“Anche quest’anno l’indagine promossa da Legambiente ci ha permesso di scoprire un mondo di progetti di rimboschimento dal valore inestimabile – ha commentato Sandro Scollato Amministratore delegato di AzzeroCO2 –. Quando abbiamo iniziato a ragionare su uno strumento di calcolo che fosse in grado di dare voce a tutti quei benefici che non sono immediatamente visibili, il nostro obiettivo era proprio questo: far emergere in maniera chiara e inequivocabile il ruolo cruciale che gli alberi svolgono a qualsiasi latitudine e in qualsiasi contesto naturale attraverso l’uso di indicatori misurabili. L’Atlante delle foreste racconta a nostro avviso un risultato straordinario che, al di là delle criticità, ci spinge a migliorare sempre di più la gestione delle infrastrutture verdi del nostro Paese”.
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